Economia russa

Capitalismo in Russia

Capitalismo economico in RussiaI drastici cambiamenti avvenuti negli anni Novanta nella società e nell'economia della Russia, ha portato momenti di confusione e disorientamento. Andava cambiando l'anima economica e civile di un parato da decenni chiuso al mondo esterno, tanto che la crisi economica che ne seguì e che inondò tutti i paesi dell'ex blocco sovietico fu così intensa da far dimenticare la grande crisi mondiale del 1929.

Dopo il crollo dell'Unione Sovietica nel 1991-1992 e la fine del controllo centralizzato sull'economia, una nuova ricca classe di privati capitalisti, con stretti collegamenti con il governo, è emersa. Siamo di fronte ad una nuova 'classe governativa', capace di aver sostituito la vecchia 'nomenklatura' sovietica. Allo stesso tempo, la vita per la maggior parte dei russi non è migliorata.

Non sono pochi coloro che ancora oggi lottano per sopravvivere e si ritrovano a volte al di sotto del livello di sussistenza. In generale, negli ultimi anni Novanta e nei primi del 2000, la produzione industriale e quella agricola si sono praticamente dimezzate, con le conseguenze tipiche che in questi casi si riflettono sui lavoratori. La nascita della nuova e ricca classe sociale, evidenzia il trend della cosiddetta forbice, e cioè della presenza di pochi sempre più ricchi e la crescita di molti sempre più poveri. I beni di consumo sono generalmente accessibili solo agli speculatori di successo, alla mafia russa e ai funzionari di governo superiori. Per il russo medio, e in particolare gli anziani, la vita si è impoverita.

Secondo autorevoli studiosi, è qui necessario considerare un insieme di presupposti di estrema importanza: innanzi tutto, rispetto ai suoi vicini Unione Europea e Stati Uniti, che hanno fatto esperienza prima del capitalismo e poi della democrazia un centinaio di anni dopo, la Russia ha avuto un misto di tali presupposti nello stesso tempo (dopo decenni di malessere era troppo forte nella popolazione la necessita di avere tutto e subito). Ovviamente non si poteva uscirne indenni. Oggi, dopo la lunga crisi economica negli anni '90 in seguito le conseguenze del comunismo, la Russia è comunque uno dei principali attori della scena internazionale. Per dimensione e traffico economico, resta una delle dieci economie più grandi del mondo, il 3 ° partner commerciale della UE e importante fornitore di energia; in definitiva, un paese con una forte posizione nei rapporti con l'Europa e il resto del mondo.

La società russa, in particolare, degli ultimi anni del Novecento è stata caratterizzata da un brulicare di desideri e paragoni con le economie più stabili dell'occidente. Ancora oggi, questa stessa società è conscia del fatto che le cure mediche sono comunque ancora riservate ai ricchi, che le pensioni sono troppo basse (se soprattutto raffrontate a quelle occidentali) e che l’istruzione è ancora nelle mani dell'incertezza pubblica o comunque in mano a pochi privati. Gli investimenti infrastrutturali sono ancora insufficienti e mal ripartiti, la rete bancaria e le sue capacità di credito nell’economia reale esiste in principio ma fa ancora grande fatica ad emergere. Le piccole e medie imprese sopravvivono ancora nella generale incertezza e le infrastrutture non sono adeguate per avviare una decisa modernizzazione della produzione industriale e agricola.

Questo aspetto sociale sta portando alle sue naturali conseguenze anche sulla salute pubblica e sulla crescita demografica, che infatti ha già sperimentato un calo della popolazione. L’avvento di una volontà ideologica, con il sostegno americano e del Fondo Monetario Internazionale, ha puntato ad una privatizzazione affrettata messa in atto solo per impedire il ritorno al passato.

L'opinione generale è quella che vede un governo statale, nella sua tradizionale funzione pubblica, sostituito da una classe privata di tipo oligarchico, che tende a privilegiare esclusivamente una determinata fetta della popolazione, lasciando da parte l'interesse nazionale.

Quali analisi fare per un capitalismo sostenibile nel lungo periodo in Russia? Una buona intuizione, in casi simili, potrebbe per esempio essere quella di considerare (coscienti delle differenze comunque alla base) l'esperienza della Cina e la sua proiezione verso il futuro.

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